Sambousa

INGREDIENTI
PREPARAZIONE DELLA RICETTA
Setaccio la farina sulla spianatoia, faccio la fontana e ci metto il sale, l’olio, il burro molto morbido a fiocchetti e quasi tutta l’acqua. Amalgamo un po’ gli ingredienti e impasto energicamente fino ad avere un impasto liscio e compatto, unendo il resto dell’acqua se la pasta è troppo dura. La avvolgo nella pellicola e la faccio riposare in frigorifero per almeno mezz’ora.
Scaldo il burro in una padella e faccio soffriggere dolcemente la cipolla e lo spicchio d’aglio tritati. Quando la cipolla è ben appassita, unisco la carne sbriciolata, rialzo la fiamma e faccio rosolare bene mescolando quasi di continuo per una decina di minuti, fino a che la carne ha preso colore. Insaporisco con il pepe di Giamaica, il cumino, sale e abbondante pepe, mescolo ancora e lascio raffreddare.
Divido la pasta a palline delle dimensioni di un uovo, le sistemo una alla volta sulla spianatoia infarinata e le stendo con il mattarello ottenendo dei dischi molto sottili che divido a metà. Distribuisco il ripieno al centro delle mezzelune di pasta e chiudo a triangolo. Premo i bordi con le dita e sigillo bene, formando un cordoncino o premendo con i denti della forchetta.
Friggo i sambousa, 3 o 4 alla volta, in abbondante olio ben caldo (170°) fino a doratura, quindi li scolo e li passo in un doppio foglio di carta da cucina. Li servo tiepidi accompagnandoli con la Raita di cetrioli.
Oppure li cuocio in forno in questo modo: pennello la superficie con l’olio, li dispongo su una placca rivestita di cartaforno e li passo nel forno a 190° per 20-25 minuti fino a doratura.
Per saperne di più
Raita di yogurt e cetrioli
Sbuccio 2 cetrioli belli freschi e li passo da una grattugia a fori larghi ottenendo una julienne. Li raccolgo in una ciotola e unisco 500 g di yogurt bianco intero, un manciatina di menta fresca tritata, 2 cucchiaini di sale, una macinata di pepe e un cipollotto tritato. Mescolo bene e tengo la salsa in frigorifero per almeno un’ora prima di servirla, per dare modo ai sapori di amalgamarsi.
Il vino giusto da abbinare
Piatti esotici
Come è facilmente comprensibile, si tratta di un oceano di ricette, stili, tradizioni geografiche diverse e molto differenti tra loro. Le accomunano tuttavia, con tutti i rischi delle generalizzazioni spinte, due elementi centrali: la presenza di spezie più o meno piccanti e una quota più o meno accentuata di note agrodolci. Con piatti simili è dimostrato da tempo quanto sia felice l’abbinamento con vini aromatici e dalla misurata presenza zuccherina: Gewürztraminer o Sauvignon da vendemmia tardiva, Pinot Gris alsaziani, Riesling tedeschi. Per quanto possa suonare strano, con molti di questi piatti un rosso leggero, delicato, poco concentrato e soprattutto poco tannico, si esprime a meraviglia: provate ad esempio con una ricetta creola di carni piccanti un Pinot Nero giovane
(L'indicazione dei vini in abbinamento è per forza di cose generica e privilegia tipologie di facile reperibilità in tutta Italia. Ciò non toglie che per molte ricette tipiche la scelta di vini della stessa regione sia non solo possibile ma addirittura molto raccomandabile.)